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San Gennaro, Gennaro Vescovo della Chiesa Cattolica

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Patrono di Napoli, Torre del Greco (NA), Cercola (NA), Trecase (NA), Somma Vesuviana (NA), San Gennaro Vesuviano (NA), Folignano (AP), Notaresco (TE), Gorga Cilento (SA), Praiano (SA), donatori di sangue, orafi

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Gennaro (?, 272 – Pozzuoli, 19 settembre 305) è stato un vescovo e un martire cristiano; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa Ortodossa.
È il patrono principale di Napoli, nel cui Duomo sono custodite le sue ossa e due antichissime ampolle contenenti il presunto sangue del santo raccolto da una donna pia di nome Eusebia subito dopo il martirio.

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Queste ampolle vengono esposte alla venerazione dei fedeli tre volte l’anno: il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre ed il 16 dicembre; giorni cari alla pietà partenopea in quanto in essi si può assistere al fenomeno della liquefazione, attestata per la prima volta nel 1389 come fatto già noto e considerato dalla pietà popolare un miracolo.

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liquefazione del sangue di San Gennaro

«Per quelli che ancora non ci credono, vi annuncio che il sangue si è sciolto. Evviva San Gennaro!». Ad annunciare il prodigio, nella Basilica di Santa Chiara a Napoli, è l’arcivescovo. La processione con in testa la statua del santo patrono di Napoli, ha percorso dal Duomo via del Tribunale, via delle Zite, su per Spaccanapoli in via Forcella e San Biagio dei Librai, fra i panni stesi, lo scroscio degli applausi, le invocazioni e i segni della croce della gente ai balconi o alle porte aperte dei bassi.

L’avvenuta liquefazione del sangue è di buon auspicio: l’arcivescovo chiede al santo di intervenire per i poveri, i giovani disoccupati, il lavoro nero, l’immondizia, la camorra e le carceri affollate. I problemi di Napoli possono cambiare nel tempo, ma San Gennaro è sempre lì a dare una mano come Santo protettore della città.

Non è solo il mancato scioglimento un presagio di sventura. In realtà ci sono precise casistiche che determinano se l’avvenimento è sfavorevole oppure no. Ad esempio, se si scioglie prima della processione, come oggi, o un giorno dopo la data stabilita. Non è la prima volta che il miracolo anticipa, o ancora peggio, ritarda.

I PRECEDENTI

La storia recente riporta diversi casi. Nel settembre del 1939 e del 1940, ad esempio, in corrispondenza con l’inizio della seconda guerra mondiale e dell’entrata nel conflitto dell’Italia; nel settembre del 1943, data dell’occupazione nazista, nel settembre del 1973, periodo della diffusione del colera a Napoli e nel settembre del 1980, anno del terremoto in Irpinia. Nei secoli scorsi, si ricordano diverse date in cui il miracolo non è avvenuto. Coincidono spesso con assedi, eruzioni e pestilenze. Accade poi, in rare occasioni, che il sangue si sciolga anche fuori dalle ricorrenze stabilite. Successe ad esempio, nel 1799. Il 23 gennaio il Generale di Napoleone Jean Étienne Championnet entrò vittorioso a Napoli, caduta dopo una strenue resistenza da parte dei suoi cittadini. I transalpini erano invisi alla popolazione, c’era chi li considerava come l’anticristo per le note posizioni libertine del loro condottiero. Championnet, per placare il dissenso, ordinò al clero di aprire le chiese e di predicare pace e ordine. Quindi, il giorno dopo, si recò al Duomo. E non appena l’ampolla fu consegnata nelle sue mani, ecco che avvenne il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro. Grande stupore fra i presenti e in città, per l’evento ‘anomalo’. I maligni lo chiamano ancora oggi ‘il miracolo di Championnet’.

Religione e superstizione napoletane

Senza timore di cadere nei soliti clichè, Napoli può essere considerata tra le metropoli esoteriche d’Europa, una città di luoghi magici e strade infestate da spettri in cui i miracoli riempiono le cattedrali, i sogni dettano i numeri della lotteria e i ciondoli a forma di corno allontanano il temuto malocchio. Misteri e leggende popolano palazzi e castelli, dai racconti di sacrifici umani nella Cappella Sansevero alla storia di un magico uovo sepolto sotto Castel dell’Ovo.

La sfera soprannaturale della città è guidata dai santi. Vere celebrità, in loro onore, si sparano fuochi d’artificio, i fedeli si accalcano per baciare i loro piedi marmorei e i neonati vengono chiamati con i loro nomi. Il fatto che Gennaro sia il nome più diffuso in città non stupisce, dal momento che San Gennaro è il patrono di Napoli. I napoletani festeggiano spesso l’onomastico come se si trattasse di un compleanno, e dimenticarsi di questa ricorrenza è una grave mancanza perchè tutti sanno (o dovrebbero sapere) quali sono i principali santi del giorno.

RACCONTI SIMPATICI POPOLARI

Un tizio, ben vestito , si presenta davanti alla statua del Santo
-San Genna’ , jamme che te costa , famme piglia’ o totocalcio, che te costa, nu voglio assai nu milione e euro , ja che te costa?
a fianco ci stava un altro tizio , come avrebbe detto toto’ nu brutto arnese, vestito male , faccia macilenta
.”san Genna’ , san Genna’, famme truva’ un euro pe comprare un tozzo di pane, ja che te costa sulo un euro
e l’altro
.San Genna’ , aggia pacienza, nu milione e euro, che io appare tutte e cose mie
e l’altro
-San genna’ un euro , un euro solamente pe accatta’ nu poco e pane
l’altro, mette la mano in tasca :”-teccate l’euro e nu mi distrarre a San Gennaro

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