La Corona Angelica è una potente preghiera che fu rivelata dall’Arcangelo Michele stesso alla serva di Dio Antonia de Astonac in Portogallo. Le disse voler essere venerato con nove salutazioni corrispondenti ai nove Cori degli Angeli, seguite ognuna da un Pater e da tre Ave, concluse infine con quattro Pater: il primo ad onore suo, il secondo a S. Gabriele, il terzo a S. Raffaele e il quarto al nostro Angelo Custode.
Promise a chi lo venerasse in tal modo, prima della S. Comunione, di ottenere da Dio che fosse accompagnato alla Comunione da un Angelo di ciascuno dei nove Cori.
A chi l’avesse pregata ogni giorno prometteva la continua particolare assistenza sua e di tutti gli Angeli santi durante la vita e in Purgatorio dopo la morte Nel 1851 le monache di Vetralla chiesero al Papa Pio IX l’esame della Corona Angelica.
L’8 agosto 1851 il Cardinale Prefetto Luigi Lambruschini firmò il Decreto di Approvazione.
Il 24 novembre 1851 il Cardinale Prefetto Aquini concesse le indulgenze applicate ai defunti. Infine, il 3 settembre 1868, Pio IX concesse l’indulgenza plenaria alle solite condizioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e la preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre) San Giovanni Paolo II ci ha fatto riflettere sulla figura di San Michele Arcangelo.
Egli è l’Arcangelo (Giuda 1,9) che rivendica i diritti inalienabili di Dio. È uno dei principi del Cielo eletto alla custodia del Popolo di Dio (Dan 12,1), da cui uscirà il Salvatore. Ora il nuovo popolo di Dio è la Chiesa.
Ecco la ragione per cui Essa lo considera come proprio protettore e sostenitore in tutte le sue lotte per la difesa e la diffusione del regno di Dio sulla terra.
È vero che « le porte degli inferi non prevarranno», secondo l’assicurazione del Signore (Mt 16,18), ma questo non significa che siamo esenti dalle prove e dalle battaglie contro le insidie del maligno. In questa lotta, l’Arcangelo Michele è a fianco della Chiesa per difenderla contro tutte le nequizie del secolo, pen aiutare i credenti a resistere al Demonio che « come leone ruggente va in giro cercando chi divorare»