Pozzuoli, nel cuore dei Campi flegrei, esala zolfo e qui la terra si alza in modo impercettibile di settimana in settimana. Il Vesuvio che svetta oltre Napoli fa più paura perché, come dicono i partenopei “chillo non sfoga, la solfatara sì, fuma sempre”. Tecnicamente però i Campi flegrei sono meno sorvegliabili e potenzialmente più pericolosi. La camera magmatica profonda si trova alla stessa distanza dalla superficie terrestre, circa 8 chilometri. Solo che il livello di allerta per il Vesuvio è verde, per i Campi Flegrei giallo, dunque più alto, dal 2012.
Video-simulazione dell’eruzione dei Campi Flegrei (di INGV)
Video tratto da “guida all’Osservatorio Vesuviano” Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sezione di Napoli. Una simulazione tridimensionale di un’eruzione pliniana ai Campi Flegrei (Napoli), simile all’eruzione di Agnano Monte Spina che avvenne nella caldera dei campi circa 4100 anni fa.
Le superfici esterne, in luce rossa, rappresentano la temperatura di miscela di circa 100°C, mentre quelle interne rosse e gialle, quelle con temperatura di 350°C. La topografia è rappresentata attraverso un modello di elevazione digitale con risoluzione di 10 metri.