Morti per influenza, in Italia numeri allarmanti. A quanto riporta il settimanale Flunews, in un bollettino a cura dell’Istituto superiore di sanità, sono state 39, da ottobre 2018 alla quarta settimana di gennaio, le vittime per il virus dell’influenza. E non basta.
OSono ben 191, inoltre, gli individui, tra i quali 4 donne in dolce attesa, che sono stati costretti a un ricovero in terapia intensiva. L’84% dei decessi e dei casi gravi ha interessato persone non vaccinate e buona parte della casistiche ha riguardato nello specifico pazienti con età pari o superiore ai 50 anni.
Dal bollettino, scrive Skytg24, è inoltre emerso che il 77% delle persone costrette a un ricovero in terapia intensiva e l’82% delle persone decedute era affetto anche da altre patologie che ne aumentavano il rischio, quali diabete, tumori, malattie cardiovascolari, respiratorie e obesità. L’influenza viene solitamente debellata in poche giornate. Accade, tuttavia, che il virus comporti lo sviluppo di altre malattie, la più frequente delle quali è la polmonite.
23 è il numero dei decessi registrato da inizio ottobre fino alla terza settimana di gennaio 2019, a cui si sono aggiunte nei sette giorni successivi altre 16 morti. Gli esperti del bollettino settimanale di sorveglianza epidemiologica Influnet confermano “un brusco aumento” dei casi di influenza. I dati suggeriscono l’avvicinamento “al picco epidemico”.
Se durante la terza settimana di gennaio la patologia ha costretto a letto 725mila italiani, nei successivi sette giorni il virus ha colpito 12 persone ogni 1000 assistiti, con maggior incidenza tra i più piccoli.
Nello specifico, tra i bimbi di età inferiore ai 5 anni l’incidenza è stata pari a circa 37 casi per 1000 assistiti. La scorsa settimana, invece, l’influenza ha colpito 28 bambini ogni 1000 assistiti. Il maggior numero di casistiche ha riguardato la Provincia Autonoma di Trento, Umbria, Marche, Abruzzo, Campania e Calabria. Nulla di troppo strano, va detto, anche lo scorso anno erano state registrate molte vittime per colpa dell’influenza.
La maggior parte delle volte il virus colpisce persone già debilitate da precedenti malattie. Il dato comunque non è da sottovalutare e l’appello dei medici alla vaccinazione sempre valido.