Fra i tanti miracoli che Dio fece attraverso il suo servo Antonio, è singolare quello della sua lingua.
Trentadue anni dopo la sua morte, fu fatta la traslazione della salma.
La lingua venne ritrovata così fresca, come se il Santo fosse allora spirato.
Il serafico dottor San Bonaventura, Generale dell’Ordine Francescano, la prese nelle mani e, piangendo di commozione, esclamò:
“O lingua benedetta, che sempre lodasti il Signore, e lo facesti lodare dagli uomini, ora si manifesta quanto tu sei preziosa dinanzi a Dio”.
Sant’Antonio non cercò la gloria del mondo, e Dio, oltre che ricompensarlo con la gloria eterna del cielo, lo glorificò anche tra gli uomini con l’aureola dei prodigi.
Il giorno della sepoltura di Antonio, una folla enorme lo accompagnarono alla chiesa della Vergine ove fu tumulato. In quel giorno moltissimi infermi, ciechi, sordi, muti, storpi, paralitici, riacquistarono la sanità al suo sepolcro.
Oggi pure Sant’Antonio vive nella mente e nei cuori, dispensando a tutti favori e miracoli, a chi lo prega con fede.