I peccati non solo distruggono o feriscono la comunione con Dio e ci escludono dalla vita eterna (colpa), ma compromettono anche l’equilibrio interiore della persona e il suo ordinato rapporto con le creature.
Per un risanamento totale, oltre al pentimento e alla remissione della colpa mediante il sacramento della Confessione, occorre riparare il disordine provocato, per cui il peccato deve essere espiato (pena) o sulla terra con preghiere, penitenze e opere di pietà volontarie o in Purgatorio.
L’indulgenza plenaria è uno dei mezzi per ottenere la remissione di tutta la pena.
Si concede l’indulgenza plenaria, applicabile soltanto alle anime dei defunti, al fedele che:
1) Nei singoli giorni dal 1° all’8 novembre devotamente visita il cimitero e prega, anche solo mentalmente, per i defunti.
2) Da mezzogiorno del 1° a tutto il 2 novembre visita una chiesa o un oratorio e vi recita un Padre nostro e un Credo.
Il fedele per ottenere l’indulgenza plenaria, deve:
– escludere qualsiasi affetto al peccato anche veniale;
– compiere l’opera ai numeri 1 e 2;
– adempiere le seguenti tre condizioni:
a) Accostarsi al Sacramento della Riconciliazione. Con una confessione si possono acquistare più indulgenze plenarie;
b) Ricevere la comunione eucaristica. Con una Comunione si può acquistare una sola indulgenza plenaria. É meglio ricevere la Comunione partecipando alla Santa Messa.
c) Pregare secondo le intenzioni del Santo Padre, come testimonianza di comunione con tutta la Chiesa. Si adempie la condizione pregando un Padre nostro e un’Ave Maria, o altre preghiere a scelta del fedele. Con una sola preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice si può acquisire una sola indulgenza plenaria.
Queste tre condizioni possono essere adempiute anche molti giorni prima o dopo aver compiuto l’opera prescritta (nn. 1 e 2); tuttavia è conveniente che la Comunione e la preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice siano fatte nello stesso giorno in cui si compie l’opera.