C’è qualcosa di molto bello che leggiamo nella Sacra Scrittura. Lì dove Dio assicura: «Anche se una madre potesse dimenticarsi di suo figlio io non mi dimenticherò di te. Io ti tengo scolpito sul palmo della mia mano. Sei prezioso per me.
Io ti ho chiamato con il tuo proprio nome ». Questo è il motivo per cui, appena nasce un bambino, gli diamo un nome: il nome con il quale Dio lo ha chiamato da tutta l’eternità per amare ed essere amato.
Rivolgendo però oggi lo sguardo al mondo, ci rendiamo conto che questo piccolo, il bambino non ancora nato, si è trasformato in bersaglio di morte, in bersaglio di distruzione: qualcosa che si distrugge e si stermina.
E pensare che a fare questo è la sua stessa madre! Dio dice: «Anche se una madre potesse… », È impossibile per una madre dimenticare. Però… «Anche se una madre potesse dimenticare…. io non mi dimenticherò di te».
E tuttavia… Oggi la madre si dimentica di suo figlio! Non solo si dimentica di lui: lo distrugge! Perché? La madre ha paura del bambino, di questo piccino non ancora nato, che costituisce la creatura più bella dell’amore di Dio, il suo regalo più splendido.
Da parte nostra, dobbiamo rendere grazie a Dio perché i nostri genitori ci hanno amato. Grazie, Signore! Immaginatevi: se mia madre non mi avesse amata, sono convinta che non avreste alcuna Madre Teresa.
Non starei qui a rivolgervi la parola, se mia madre non mi avesse amata.