Matteo Salvini è stato aggredito da una ventenne originaria del Congo a Pontassieve in provincia di Firenze, dove si trovava per la campagna elettorale per le regionali in Toscana.
Al leader leghista la donna ha strappato strappato la camicia e il rosario,la notizia è stata diffusa su twitter dal l’ex sottosegretario Guglielmo Picchi.
Immediato è stato l’intervento delle forze dell’ordine che hanno subito identificato la donna. Dagli accertamenti sulla ragazza da parte della questura, si parla di una persona “in evidente stato di alterazione psico-fisica”. La giovane, da quanto spiegato, si trovava tra il pubblico che attendeva l’arrivo del leader della Lega.
“Ognuno può avere idee politiche, calcistiche, religiose diverse, ma la violenza no: la camicia me la ricompro, ma strappare dal collo un rosario che mi ha regalato un parroco è una cosa che non sta né in cielo né in terra, e quella persona si dovrebbe vergognare”
ha detto Matteo Salvini. “La cosa bella che mi porto via da Pontassieve – aggiunge – non è quella poveretta là, ma è una signora che mi ha detto ‘Matteo, io non la penso come te, ma ti chiedo scusa a nome di quella deficiente, se vuoi ti offro un caffè’”.
Solidarietà. «Il Paese ha bisogno di una campagna elettorale serena, basata su un confronto leale e rispettoso di tutte le posizioni politiche, lontana dalle estremizzazioni dei toni e dei comportamenti. Per questo, ogni forma di violenza e di intolleranza, anche solo verbale, deve essere condannata ed isolata per garantire a tutti i protagonisti delle competizioni elettorali la piena libertà di manifestare il proprio pensiero». Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha rilasciato questa dichiarazione esprimendo la sua solidarietà a Salvini.
«Esprimo la mia vicinanza democratica al senatore Salvini per l’episodio di aggressione che ha dovuto subire a Pontassieve. L’esercizio della libertà nel nostro Paese è stato conquistato con la lotta di Liberazione e la Resistenza a cui hanno partecipato migliaia di quelli che Salvini definisce ‘rossì, addirittura qualificandoli come fascisti. Non condivido pressoché nessuna delle idee di Salvini ma sono davvero pronto a battermi perché possa esprimerle». Questa la dichiarazione scritta in una nota da Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.
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