Conducevano una vita, tra macchine di lusso, vacanze in barca, orologi costosi, abbigliamento firmato e non solo,ma i fratelli Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia per lo Stato, erano tutt’altro che benestanti visto che percepivano tutti il reddito di cittadinanza.
Secondo le indagini della Guardia di Finanza, gli arrestati per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte percepivano il reddito pur non avendone diritto, ne da notizia il Il Tempo. Stessa situazione per il padre dei due fratelli, che percepiva anche lui il reddito di cittadinanza.
I quattro sono stati denunciati alla Procura di Velletri e segnalati all’Inps di Colleferro, che ora si dovrà occupare di recuperare le somme percepite senza averne i diritti dai quattro, ‘viveur’ ricchi per i social ma poveri per lo Stato.
A chiedere chiarimenti sul reddito di cittadinanza percepito dai quattro è il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Francesco Lollobrigida, che ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare a Montecitorio.
«È vero che i quattro accusati del brutale assassinio del giovane Willy, come riportato da alcune testate locali online, percepivano il reddito di cittadinanza? Se sì, come mai le indagini patrimoniali sono state effettuate solo a seguito dell’omicidio di Colleferro, quando invece era noto a tutti lo stile di vita alquanto sopra le righe che i quattro conducevano, visto che circolavano con macchine di altissimo valore, facevano la bella vita ed erano già conosciuti alle forze dell’ordine come propensi a delinquere?»
«A queste e altre domande dovrà rispondere il Governo attraverso una interrogazione parlamentare urgente che il gruppo di Fratelli d’Italia sta depositando proprio in queste ore alla Camera», continua L’onorevole . «Sarebbe bastato aprire le loro pagine social, come hanno fatto in questi giorni molti italiani, per comprendere che non si trattava di persone in difficoltà. Che il reddito di cittadinanza sia stato nei mesi erogato a delinquenti, spacciatori, contrabbandieri ed ex terroristi era cosa già acclarata, ma il caso dei quattro arrestati per l’assassinio di Willy dimostra come questa marchetta di Stato non preveda alcun controllo e che con i soldi delle tasse degli italiani si arriva addirittura a pagare dei presunti assassini. Vogliamo chiarezza e la vogliamo subito».
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