ANIME TROPPO DIMENTICATE
Nel nostro tempo l’attenzione degli uomini, anche di troppi cristiani, è quasi del tutto rivolta all’al di qua; all’aldilà ci si pensa solo quando la morte di una persona cara ci inchioda davanti alla realtà dell’altra vita, ma anche allora spesso lo si fa con un certo fastidio, il meno possibile e in modo confuso e quindi… con poco frutto!
è dovere di ogni cristiano pensare all’altra vita per essere sempre pronto all’incontro con Cristo Giudice.
Ed è gravissimo dovere dei sacerdoti ricordare ai fedeli molto spesso e con forza, come facevano Gesù e gli Apostoli, questa fondamentale realtà. E questo sia perché è in gioco la loro salvezza eterna e sia perché, col loro suffragio, possano offrire un aiuto alle anime dei purgatorio.
Ma purtroppo oggi molti sacerdoti non parlano mai di queste verità e alcuni tra i pochi che lo fanno usano quasi sempre termini fin troppo sfumati (e talvolta equivoci) che rendono impossibile hai fedeli percepire la gravità della posta in gioco.
E dovrebbero parlarne con convinzione anche i genitori e i catechisti, certamente di più di quanto non facciano ora. E anche i semplici cristiani non dovrebbero aver timore di far entrare qualche volta nei loro discorsi l’argomento della vita eterna.
Scrive la mistica tedesca Anna Caterina Emmerich: “è triste che si venga così poco in aiuto della povere anime! Ogni opera buona, ogni elemosina, ogni sofferenza offerta per loro produce immediatamente il suo effetto, ed esse ne gioiscono come una persona sfinita alla quale venga offerta una bevanda rinfrescante.”
Aiutiamole dunque!
Ma anche cerchiamo il loro aiuto. Ricorriamo alle povere anime del purgatorio quando abbiamo bisogno di qualche grazia. In cambio, offriamo per loro qualche sacrificio e preghiamo con fiducia perché in noi si compia in tutto la volontà di Dio, e constateremo che esse non ci deluderanno: sono amiche fedeli!