Per Papa Francesco, non ha senso digiunare in periodo di Quaresima se nella vita di tutti i giorni si sfruttano gli operari. Risale a sei anni fa il monito del Pontefice, che resta valido ancora oggi.
In occasione della sua Omelia a Santa Marta, Bergoglio aveva mosso la propria meditazione prendendo spunto dal brano di Isaia nella prima Lettura, con il popolo che si lamenta presso Dio che pare insensibile ai suoi digiuni. Da qui Francesco ha fatto notare la necessità di distinguere fra ciò che è reale e ciò che è formale.
Per Dio, evitare di mangiare la carne non è un digiuno se poi si sfruttano gli operai o si litiga. Questo è il motivo per il quale i farisei erano stati condannati da Gesù: si preoccupavano delle osservanze esteriori ma non avevano la verità nel cuore.
Quale digiuno fare in vista della Pasqua
Gesù desidera un digiuno che sia in grado di vestire i nudi, di rendere libero chi è oppresso, di garantire la giustizia, di rompere le catene inique.
Un digiuno, insomma, che non riguarda solo il corpo e non corrisponde a una mera osservanza esterna, ma proviene dal cuore. Le tavole della legge includono la legge verso il prossimo e quella verso Dio: non è che una sia svincolata rispetto all’altra, in quanto entrambe devono viaggiare di pari passo.
Non si può decidere di rispettare solo alcuni comandamenti e non altri. Tutti i comandamenti sono uniti tra di loro. La penitenza non deve essere formale ma reale, ed è per questo che va praticata non solo davanti al Signore, ma anche con il prossimo. L’amore per il prossimo e l’amore per Dio non possono che essere uniti.
Come rendere la fede viva
Avere molta fede va bene, ma non è sufficiente: la fede non è utile se non viene tradotta in pratica in gesti concreti. Riportata alla vita di tutti i giorni, l’idea del Papa è semplice da spiegare: non basta fare la comunione tutte le domeniche andando a Messa se poi, per esempio, non si riconosce ai propri dipendenti il giusto stipendio, o se li si paga in nero, o se non si versano loro i contributi necessari per la pensione. Le tavole della legge non si possono dividere: si rispettano tutte.
Non si può dare un assegno alla Chiesa e poi essere avari con i propri dipendenti. Anzi, questo è il peccato più terribile che si possa commettere, perché vuol dire compiere delle ingiustizie e nasconderle dietro Dio, usato come un paravento.
Essere buoni cristiani: la via da seguire
Non sono buoni cristiani quelli che non danno a chi ha bisogno spogliandosi di qualcosa. Proprio questo è il senso del percorso della Quaresima, che non può essere solo esteriore ma deve risultare concreto. Che senso ha evitare di mangiare la carne tutti i venerdì se si sfrutta l’ignoranza dei poveri e si adottano atteggiamenti egoisti tutti gli altri giorni della settimana?