Sulla macchina di una professoressa è comparsa una scritta inneggiante a Hitler. Il fatto è avvenuto nel Milanese, e la docente in questione sarebbe di origine ebrea. La sua reazione è stata pacata: “Se incontrassi il responsabile di questo gesto – avrebbe affermato – gli direi semplicemente di mettersi a studiare la storia.
L’episodio si è verificato a Rosate, paese che per altro aveva conferito la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, senatrice a vita. Il fatto è andato in scena lo scorso sabato, ma la notizia è stata diffusa oggi, quando è stata pubblicata sulle pagine del quotidiano Il Giorno.
Che cosa è successo
La donna, che proviene da una famiglia di origine ebrea, ha trovato la propria macchina parcheggiata imbrattata con una scritta che evocava il Fuhrer realizzata con un pennarello indelebile, a mano, sul cofano. Nessun altro veicolo nei dintorni è stato preso di mira, il che lascia supporre che l’obiettivo fosse proprio l’insegnante. La vittima insegna a Milano in una scuola elementare e ha deciso di sporgere denuncia. Un episodio di antisemitismo che è stato condannato da Daniele Del Ben, il sindaco di Rosate, che su Facebook non solo ha denunciato l’episodio, ma anche pubblicato la foto che mostra lo sfregio sul veicolo.
Le indagini
A giudicare dalle immagini, è facile ipotizzare che il responsabile del gesto sia un ragazzino, probabilmente ignaro di ciò che la sua scritta voglia dire veramente: una goliardata e al tempo stesso un atto vandalico, non per questo meno grave.
Il primo cittadino di Rosate ha scritto che in un primo momento quella scritta poteva apparire solo un atto stupido di una mente non proprio avanzata; ma tutto cambia in considerazione del fatto che la vettura sfregiata appartiene a una famiglia ebrea che vive in paese da quasi un quarto di secolo.
Del Ben ha sottolineato che la comunità rosatese, come è ovvio che sia esprime la propria contrarietà a qualunque tipo di discriminazione e di intolleranza di carattere razziale, e al tempo stesso ha manifestato la propria solidarietà alle persone coinvolte. Il primo cittadino, inoltre, ha evidenziato che a Rosate non c’è posto per sentimenti antisemiti e xenofobi.
Gli altri episodi
Pochi giorni fa, una consigliera comunale del Movimento 5 Stelle a Torino aveva pubblicato un’immagine di carattere antisemita per lamentarsi del gruppo Gedi, e per questo è stata indicata. Non solo: un consigliere leghista aveva postato una frase contraria al Giorno della Memoria in cui sottolineava come gli ebrei non fossero meritevoli della sua attenzione; poco dopo era stato costretto a dimettersi.
Nel frattempo, diverse indagini giornalistiche hanno rilevato come i negazionisti dell’Olocausto abbiano trovato modo di esprimere le proprie idee su Telegram. Insomma, da più parti sembrano spirare venti antisemiti, ma forse è solo l’attenzione eccessiva dei mezzi di comunicazione riservata a gesti e parole che non dovrebbero essere pubblicizzati ma rimanere nell’indifferenza. Perché ogni atto privo di intelligenza non va esaltato, o il rischio è quello che la sua risonanza aumenti ulteriormente.