Che fine hanno fatto Erika e Omar? Sono passati 20 anni dal delitto che sconvolse l’Italia? Erika, responsabile dell’uccisione della madre e del fratello con quasi 100 coltellate, oggi è una donna sposata e libera; anche Omar, protagonista del celebre delitto di Novi Ligure, si è rifatto una vita.
Secondo ciò che è stato reso noto qualche tempo fa da Don Mazzi, la ragazza – ormai diventata una donna adulta – ha acquisito il necessario livello di consapevolezza a proposito della tragedia di cui si è resa protagonista, e per questo è riuscita a continuare a vivere: un lungo percorso in cui ha avuto un ruolo fondamentale il padre.
Il sostegno del papà
In effetti, il supporto del papà – che in un istante solo si ritrovò a diventare vedovo, a perdere un figlio e ad essere il padre di un’assassina – è sempre stato forte. Francesco De Nardo, ingegnere, poco tempo dopo il duplice assassinio aveva stretto a sé la figlia piangendo, dicendole che le era rimasta solo lei.
La villetta in cui si è svolto il massacro è stata abbandonata, ma stando a ciò che hanno comunicato i vicini De Nardo la frequenta tutti i giorni, o quasi, sia per prendere la posta che per mettere a posto il giardino.
Che cosa fa Omar oggi
Omar si è trasferito in compagnia di mamma e papà: non vive più ad Asti ma si è spostato ad Acqui Terme e poi in Toscana, dove ha conosciuto una nuova compagna con la quale ha tentato di rifarsi una vita.
Non si sa se abbia mantenuto i rapporti con Erika, la quale mentre stava ancora scontando la propria pena era stata accolta da Don Mazzi nella sua comunità Exodus, che ha frequentato a più riprese e per diversi mesi.
Non solo: quando era in carcere, la ragazza ha ottenuto il diploma di maturità e in seguito si è addirittura laureata con il voto di 110 e lode in filosofia. In più, nel periodo in comunità si è dedicata al volontariato.
Le scene del delitto
Quando si trovava nella caserma dei carabinieri con il fidanzatino Omar, Erika era stata ripresa dalle telecamere mentre provava a confortare il ragazzo, suo complice nel delitto, e addirittura mimava i colpi inferti. In breve la coppia venne fermata e poi condotta in carcere.
Il tribunale dei minori di Torino, nel dicembre del 2001, condannò lei a sedici anni di carcere e lui a quattordici: la sentenza di primo grado fu poi confermata in Corte di Cassazione. Ma in realtà il periodo di detenzione è stato molto più breve, sia grazie all’indulto che per effetto della buona condotta che ha garantito uno sconto di pena.
Così, Omar ha ritrovato la libertà già dopo nove anni, mentre Erika è uscita dal carcere nel dicembre del 2011.
Un delitto entrato nella storia
All’epoca, il delitto di Novi Ligure destò scalpore in tutta Italia, anche perché Erika aveva inventato un’aggressione da parte di sconosciuti. Prima che tutto venisse scoperto.