È stata proprio la Procura a confermare che il trentenne Benno Neumair, insegnante di matematica delle medie e cultore di body building, abbia espresso l’intenzione di essere interrogato.
Va ricordato che, al momento, il giovane si trova in carcere e, fino ad ora, si è rifiutato di parlare.
I suoi avvocati Flavio Moccia e Angelo Polo, hanno lasciato intendere ai magistrati inquirenti che ci sarebbe stato un cambio nella loro strategia processuale. Insomma Benno finalmente ha deciso di rompere il silenzio con l’intenzione di raccontare la propria verità.
Dal suo canto la Procura è piuttosto certa che le prove raccolte fino a questo momento siano tali da incastrare Benno, per quanto non sia ancora stato ripescato dal fiume il cadavere di suo padre.
Proseguono le ricerche nell’Adige
Proseguono incessanti le ricerche nell’Adige da parte dei sommozzatori, allo scopo di ritrovare il corpo del povero Peter Neumair.
È di pochi giorni fa la notizia del ritrovamento di alcuni reperti che potrebbero rivelarsi decisivi per le indagini, ovvero:
- una chiave inglese
- un telefono cellulare di ultima generazione
- una coperta
- un moschettone utilizzato per le arrampicate
Gli oggetti rinvenuti sono stati prontamente consegnati ai Ris, che dovranno effettuare tutte le verifiche del caso. In particolare, a destare l’attenzione degli inquirenti, è lo smartphone, il quale potrebbe contenere informazioni preziose per dare una svolta definitiva alle indagini.
I coniugi sono stati uccisi in casa?
Al momento l’ipotesi più accreditata è che i coniugi Peter Neumair e Laura Perselli sarebbero stati uccisi nella loro casa il giorno stesso della scomparsa, ovvero il 4 gennaio scorso, dal figlio Benno.
Le analisi condotte, infatti, hanno rilevato la presenza di tracce ematiche all’interno dell’appartamento. Pare che il sangue sia proprio di Peter, il cui corpo non è ancora stato ritrovato.