Se c’è una cosa che il Covid 19 ha fatto scoprire in questo periodo di restrizioni sociali è l’importanza delle relazioni e dei legami forti. Come la lontananza anche la vicinanza prolungata spegne i fuochi piccoli ma accende quelli grandi, diceva una vecchia canzone.
Di fatto molti hanno scritto dei tanti matrimoni che si sono rotti durante la pandemia, ma nessuno o pochi, invece, hanno fatto caso a chi in questo periodo di lontananza o vicinanza forzata ha dato slancio al proprio amore ed ha preso decisioni destinate a rimanere “per sempre”. Perché la possibilità di stare vicino a chi si ama ha rafforzato il legame tra le coppie più salde grazie alla possibilità di concentrarsi di più sull’altro, e la lontananza ha dato modo di riflettere sulla validità di una scelta e sulla necessità di dare concretezza ad una vocazione senza farsi fermare dalla pandemia.
Siamo Roberta e Marco, sposi da fine ottobre. In questi giorni abbiamo messo in una cornice una nostra foto del giorno del matrimonio. Rivedere quanto eravamo felici e sorridenti al temine della cerimonia, ci ha fatto ripensare al giorno in cui siamo diventati marito e moglie e, soprattutto, ai mesi che hanno preceduto quel sentito e convinto “sì”. Il nostro matrimonio è stato indubbiamente diverso da quello che avevamo immaginato ed organizzato un anno fa.
Se avessimo scritto queste righe prima della pandemia, avremmo parlato del nostro desiderio di formare una famiglia, della nostra personale convinzione di fondare la nascita di questa famiglia sul matrimonio, dei nostri progetti di vita insieme. Ma avremmo detto anche di come avremmo voluto festeggiare insieme a parenti e amici, del pranzo e dei balli. Avremmo parlato di tutto, degli aspetti più sacri e di quelli più frivoli, e con una grande aspettativa per entrambi. I mesi che si sono srotolati in questo 2020 sono stati un alternarsi di emozioni e speranze diverse.
Abbiamo iniziato a vivere nella stessa città, all’estero. Abbiamo vissuto la diffusione della pandemia ed il susseguirsi di norme e restrizioni che miravano a contenerne gli effetti e a salvaguardare la salute di tutti. Alle preoccupazioni comuni a tutti, si sommavano i nostri timori privati di non poter celebrare e festeggiare il nostro matrimonio come desideravamo. Non sono mancati i momenti di dubbio sull’opportunità di confermare la data di ottobre 2020, ma li abbiamo sempre superati grazie ad una convinzione che diventava sempre più solida di volerci sposare. In questo abbiamo avuto la fortuna di poter contare sul supporto incondizionato delle nostre famiglie e del nostro parroco.
Senza di loro, sarebbe stato difficile superare i momenti di crisi e, non meno importante, le difficoltà burocratiche legate al fatto di vivere all’estero in mesi in cui era difficile viaggiare e tornare in Italia. Nelle settimane precedenti al matrimonio abbiamo dovuto fare i conti con un riacutizzarsi della pandemia ed con l’inasprimento delle limitazioni al nostro stile di vita. In quei giorni abbiamo sentito, forse più che in passato, che il punto centrale del matrimonio è il sacramento ed è la nascita del nuovo nucleo familiare.
Sarebbe ipocrita negare il dispiacere di non aver potuto festeggiare e di aver dovuto condividere quel giorno con poche persone. Tuttavia, ci sentiamo di confermare senza dubbi e senza rimpianti la nostra scelta di sposarci ugualmente. Ci siamo sposati il 31 ottobre. I parenti più anziani e gli amici più lontani, che sarebbero dovuti venire da tutta Italia e da tutta Europa, non hanno potuto raggiungerci.
Nonostante questo, abbiamo un ricordo dolcissimo di quel giorno. Non ha contato il fatto che tutti i presenti dovessero indossare mascherine o che le persone in Chiesa non abbiano potuto abbracciarci. Non è mancata l’allegria né l’affetto, che abbiamo sentito da tutti i cari. Di comune accordo con il nostro parroco, abbiamo organizzato una diretta streaming della messa e anche le persone fisicamente non presenti hanno potuto vivere quel momento di gioia con noi. Abbiamo avuto un matrimonio più intimo, forse meno distratto, sicuramente non meno bello.
E abbiamo potuto coronare il nostro desiderio di formare una famiglia, senza cedere alle paure del momento e alle incertezze dell’evoluzione futura della pandemia. E allora, ripensando al giorno del nostro matrimonio, siamo sempre più convinti che quella foto meriti la cornice più bella.
Roberta e Marco, Manfredonia
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