Genova- Avrebbero causato la morte di Roberta Repetto 40anni, dopo aver eseguito l’asportazione di un neo. Una brutta storia ancora tutta da chiarire con accuse molto brutte, quelle rivolte a un medico e a un pseudo ‘santone’
Il decesso avvenuto a ottobre all’ospedale San Martino di Genova. I Carabinieri del capoluogo ligure hanno arrestato il dirigente medico di chirurgia generale dell’ospedale di Manerbio, nel bresciano, Paolo Oneda, e il presidente e guida spirituale del centro olistico “Anidra” di Borzonasca, nell’entroterra genovese, Vincenzo Paolo Bendinelli, accusati di omicidio volontario con dolo eventuale, violenza sessuale e circonvenzione di incapaci.
Il medico ha asportato un neo operando nell’agriturismo gestito dal “santone” senza prima far eseguire i dovuti accertamenti istologici. La ragazza sarebbe stata operata sul tavolo di cucina e senza anestesia. Dopo l’asportazione, si sarebbero sviluppate estese metastasi che hanno provocato il decesso di Roberta.
Secondo la ricostruzione fatta dai Carabinieri dopo l’intervento, Bendinelli e Oneda avrebbero prescritto a Roberta “tisane zuccherate e meditazione”. Alla comparsa dei primi dolori e di un linfonodo “i due avrebbero omesso di indirizzarla verso specifiche cure mediche”. Alla comparsa del secondo linfonodo “le hanno detto che era segno della risoluzione del conflitto” e che “stava drenando la parte tossica”.
I Famigliari vedendo la grande sofferenza della donna l’hanno portata all’ospedale di Lavagna il primo ottobre 2020, i medici hanno diagnosticato «diffuse metastasi» trasferita al San Martino di Genova.La donna è morta il 9 ottobre 2020.
