ROMA – “Con numeri alti di vaccinazione e comportamenti corretti possiamo limitare il più possibile le restrizioni, come è stato nelle ultime settimane. Ma dipende da noi, non è che è già scritto in cielo quale sarà l’indice del contagio, tra un mese. Dipenderà dai nostri comportamenti e dalla campagna di vaccinazione”. Roberto Speranza, ministro della Salute, lo dice a Che tempo che fa su Rai 3, aggiungendo: c’è “fortissima raccomandazione di usare la mascherina il più possibile, è uno strumento essenziale per ridurre la possibilità di essere contagiati”.
SPERANZA: “ALL’ORIZZONTE SETTIMANE DIFFICILI, OGNI VACCINO È SCUDO“
“Voglio fare di nuovo un appello alla vaccinazione: basta guardare i numeri da tutto il mondo, la differenza la fa la vaccinazione”, aggiunge il ministro della Salute. “Da diverse settimane in Europa c’è una fase di peggioramento del quadro epidemiologico, era piuttosto atteso” per via della stagione, segnala Speranza, “i numeri dell’Italia sicuramente sono più bassi di altri importanti paesi europei che stanno decidendo misure robuste in queste ore, ma anche in Italia c’è una crescita del contagio che deve portarci tutti ad alzare livello attenzione”. Da questo punto di vista “un ruolo fondamentale lo giocano le persone- ricorda il ministro- le misure personali sono determinanti, l’uso della mascherina è decisivo, il lavaggio delle mani, il distanziamento”. In Italia c’è “l’86,65% delle persone vaccinabili che ha fatto la prima dose” e c’è “l’84,12% che ha completato il ciclo, parliamo della popolazione sopra i 12 anni vaccinabile”, prosegue. “Sono numeri tra migliori a livello europeo e mondiale ma dobbiamo insistere, perché ogni vaccino è uno scudo di fronte a settimane difficili che abbiano all’orizzonte“, avverte Speranza.
SPERANZA: “CURE ANCHE A CHI DICE NO VACCINO, LIMITE COSTITUZIONE CHIARO“
“La nostra Costituzione da un messaggio che non è negoziabile e non può essere messo in discussione il nostro sistema universalistico: se uno sta male si cura“, dichiara il ministro della Salute, rispondendo a una domanda sulla scelta di alcuni paesi di non curare i no vax che si ammalino di covid. “È una posizione non negoziabile: se una persona sta male va curata non conta il colore della pelle o da dove si viene o se non si vaccina”, sottolinea Speranza, quindi “se sta male si cura” e “non si può trattare diversamente una persona che non si vaccina”. È impossibile, dice il ministro, andare “oltre i limiti che la nostra Costituzione pone ed è una Costituzione che difendo profondamente”, per cui “il paese deve difendere il proprio impianto universalistico. Questo non è negoziabile- ribadisce Speranza- anche se ho motivi di rabbia, con lettere che ricevo ogni giorno da chi non è vaccinato con modalità non dialoganti”.
Roberto Antonini