Un uomo muore dopo essere stato inviato a casa con una diagnosi errata al pronto soccorso del San Camillo-Forlanini di Roma.
Gino Iori, un falegname di 55 anni, è entrato con un forte mal di testa, ma il medico di turno, Guseppe Cicardo, ha diagnosticato una cervicale dovuta alla contrattura dei muscoli del collo, prescrivendo solo farmaci ordinari. Tuttavia, quattro giorni dopo, Iori è morto per un aneurisma cerebrale.
Scrive il Corriere della Sera, se il medico avesse seguito i protocolli e sottoposto Iori a una tac cerebrale, avrebbe potuto salvarlo. La negligenza del medico ha causato la morte del paziente e adesso Cicardo dovrà rispondere delle sue azioni in tribunale. La prima udienza del processo è stata fissata per il 25 gennaio 2025.
Iori aveva iniziato a soffrire di dolori ai primi giorni di febbraio 2022 e si era recato al pronto soccorso il 6 febbraio. Dopo essere stato prescritto un antinfiammatorio dal medico ora indagato, era stato dimesso dopo due ore. Tuttavia, quattro giorni dopo, nonostante il riposo e la cura, non aveva avuto miglioramenti. Dopo essersi diretto dal suo medico di base, Iori era svenuto durante il viaggio e non si era più risvegliato. Dopo sei giorni di agonia, è morto in ospedale.
In conclusione, questo tragico evento sottolinea l’importanza di una corretta valutazione diagnostica quando si tratta di mal di testa e di altre condizioni mediche. È importante che il personale medico prenda sul serio i sintomi dei pazienti e adotti le misure appropriate per diagnosticare e trattare le cause sottostanti. In caso di dubbi o problemi, i pazienti dovrebbero sempre chiedere un’ulteriore valutazione medica o una seconda opinione.