Attacco alla diga di Nova Kakhova: accuse incrociate tra Kiev e Mosca.
Nel cuore della notte, la diga di Nova Kakhova, vicino a Kherson, è stata colpita da un devastante attacco. Mentre le tensioni tra Kiev e Mosca sono sempre più alte, entrambe le parti si accusano reciprocamente dell’incidente. Nel frattempo, sui social media, circolano video e immagini che mostrano la diga semidistrutta e un’enorme ondata d’acqua che si riversa a valle.
Il comando operativo meridionale dell’esercito ucraino ha utilizzato il proprio account Facebook per pubblicare un post in cui accusa le “truppe di occupazione russe” di aver fatto esplodere la diga idroelettrica. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha inoltre dichiarato che la “distruzione” della diga di Nova Kakhova è opera di “terroristi russi”.
Come conseguenza dell’attacco, diversi villaggi sono stati allagati, alcuni completamente e altri parzialmente. Oleksander Prokudin, capo dell’amministrazione militare ucraina, ha annunciato l’inizio dell’evacuazione della popolazione. Prokudin ha riferito sui social media che circa 16.000 persone si trovano nella zona critica sulla riva destra della regione di Kherson e che ci sono state inondazioni in otto aree circostanti il fiume Dnepr.
Nonostante l’incidente, l’Agenzia atomica internazionale (AIEA) ha comunicato che non vi è un immediato rischio per la sicurezza nucleare presso la centrale di Zaporizhzhia, situata nelle vicinanze. Gli esperti dell’AIEA stanno monitorando attentamente la situazione dopo la distruzione della diga di Nova Kakhova, poiché essa fornisce l’approvvigionamento idrico a gran parte dell’Ucraina meridionale, compresa la centrale nucleare di Zaporizhzhia.
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