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Un Viaggio dal Potere alla Virtù nella Politica Contemporanea

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Tra Storia e Modernità: Riflessioni sul Vero Scopo della Politica e il Ruolo dei Cittadini nella Costruzione del Bene Comune.

La politica, nel suo senso più ampio, è il fulcro intorno al quale ruota la strutturazione della società. Da un’analisi storica, osserviamo un’evoluzione significativa nella comprensione e nell’esercizio della politica: dalla concezione aristotelica della “polis” come realizzazione dell’essere sociale umano e sede della vita virtuosa, siamo passati a una visione moderna dove la politica è spesso vista come una carriera e una ricerca del potere. Aristotele Questa transizione solleva questioni morali e filosofiche imperative: qual è il vero scopo della politica? Quali dovrebbero essere i principi che guidano i politici? Le risposte a queste domande sono cruciali, poiché le scelte politiche plasmano le fondamenta del diritto, dell’ordine sociale e dei valori che promuoviamo collettivamente. La politica contemporanea deve confrontarsi con le sfide poste dalla globalizzazione, dai mutamenti tecnologici e dalle aspettative mutevoli dei cittadini. Nel valutare il panorama attuale, è opportuno riflettere sui principi filosofici che hanno delineato il pensiero politico attraverso i secoli e confrontarli con la realtà del mondo odierno, dove la politica è spesso criticata per aver perso il contatto con i cittadini e per essersi allontanata dall’ideale del bene comune.

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Cos’è la politica:

Max Weber, nel suo seminale saggio “La politica come professione“, definisce la politica come il tentativo di partecipare al potere o di influenzare la distribuzione del potere tra gli stati o tra i gruppi all’interno di uno stato. Questa definizione pone l’accento sulla dimensione del potere, ma va oltre la semplice accumulazione di forza o autorità. Implica la capacità di organizzare e dirigere, di formulare politiche e strategie, e di rispondere ai bisogni e agli interessi dei cittadini. Weber individua tre tipi di legittimazione del potere politico: tradizionale, carismatico e legale-razionale. La politica moderna si concentra sulla legittimazione legale-razionale, che si fonda sulla credenza nella validità delle norme legali stabilite e nel diritto dei leader di esercitare autorità in base a queste regole. Tuttavia, questo sistema è soggetto a tensioni quando i leader politici trascurano le basi etiche e i principi democratici a favore di un approccio burocratico e autoreferenziale.

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Max Weber
Max Weber

In un mondo ideale, la politica dovrebbe essere l’espressione della volontà collettiva, un mezzo attraverso il quale la società può articolare e realizzare i suoi obiettivi e valori comuni. Questo richiede un equilibrio tra pragmatismo e idealismo, tra il bisogno di gestire le complessità quotidiane del governo e la visione di un ordine sociale giusto e prospero. La complessità della politica moderna richiede una comprensione multidisciplinare: la scienza politica, l’economia, la sociologia, l’etica, la filosofia e il diritto convergono nel tentativo di comprendere e guidare questo fenomeno umano fondamentale. Gli studiosi e i politici devono quindi esplorare le tensioni tra la politica come esercizio del potere e come servizio al bene comune, tra l’ambizione personale e la responsabilità pubblica, tra la leadership e la rappresentanza. In conclusione, la politica non è solo una lotta per il potere, ma un mezzo cruciale per la realizzazione di una società organizzata e giusta. È un campo dinamico che richiede continuo dibattito, valutazione e, soprattutto, una riflessione consapevole sulle sue fondamenta etiche e sui suoi obiettivi a lungo termine.

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Il concetto di “polis”:

Platone
Platone

Il termine “polis” nell’antica Grecia non significava solo la città-stato fisicamente intesa, ma era anche un ideale culturale e filosofico. Nella “polis“, la vita civica non era un’attività secondaria, ma l’essenza stessa dell’esistenza umana. Platone, nella sua opera “La Repubblica“, esplora l’idea di giustizia e ordine nella polis ideale, e come questa possa riflettere l’ordine cosmico e l’armonia dell’anima. Aristotele, d’altro canto, vede la “polis” come una comunità naturale e fondamentale nella sua opera “Politica“, affermando che l’uomo è per natura un “animale politico” destinato a vivere in una comunità politica. La virtù politica per Aristotele si concretizza nell’esercizio attivo della cittadinanza, nell’aspirazione al bene comune, e nel governo secondo legge e ragione. Questo ideale di “polis” poneva l’enfasi sulla partecipazione attiva dei cittadini, sulla loro formazione morale e intellettuale, e sul loro impegno nei confronti della collettività. La politica era intesa non solo come amministrazione del potere, ma come la massima espressione dell’agire umano nel cercare la realizzazione del bene. Questo è in netto contrasto con molte pratiche politiche moderne che tendono a focalizzarsi più sulle competizioni per il potere piuttosto che sul nutrimento di una comunità di cittadini virtuosi e partecipativi.

La politica come professione:

La professionalizzazione della politica, come illustrato da Robert Putnam in “Bowling Alone”, riflette una tendenza verso l’individualismo e la disgregazione del tessuto sociale. Mentre Putnam si concentra sul declino del capitale sociale negli Stati Uniti, osservando il calo del coinvolgimento in organizzazioni comunitarie e attività civiche, questa tendenza ha implicazioni dirette per la politica. Con meno persone coinvolte attivamente nella vita pubblica, la politica diventa un campo per professionisti che possono o meno avere legami forti con le comunità che rappresentano.

Robert Putnam
Robert Putnam

Questa transizione ha cambiato il modo in cui i cittadini percepiscono i politici: non più come rappresentanti del loro volere collettivo, ma come individui separati, spesso visti come parte di un’élite distante. Di conseguenza, questo può portare a una sensazione di alienazione e cinismo nei confronti del sistema politico. Il pericolo è che, senza il fondamento di un impegno civico robusto, le decisioni politiche possono diventare sempre più disconnesse dalle reali necessità e aspirazioni dei cittadini.


La professionalizzazione ha anche influenzato lo stile di governance, privilegiando spesso le competenze tecniche e manageriali rispetto alla visione e ai valori etici. Mentre le abilità tecniche sono indubbiamente importanti, la politica richiede anche la capacità di ascoltare, empatizzare con i cittadini e formulare una visione condivisa del futuro della comunità. In questo senso, è essenziale ricordare l’etimologia della parola “politica“, che deriva dal greco “polis“, e riflettere su come riavvicinare la politica alle persone e alla vita delle comunità che dovrebbe servire.

Il ruolo dello statista:

Lo statista, al contrario del politico ordinario, è caratterizzato da una visione a lungo termine e da una dedizione al servizio della nazione che trascende gli interessi di partito e le ambizioni personali. Winston Churchill,Winston Churchill, per esempio, è spesso citato come archetipo dello statista moderno, soprattutto per il suo ruolo durante la Seconda Guerra Mondiale. La sua capacità di guardare oltre l’immediato, di pensare strategicamente al futuro del suo paese e di operare scelte difficili per il bene superiore, è ampiamente documentata nella biografia di Andrew RobertsChurchill:Walking with Destiny”, che esplora le sue decisioni e la sua filosofia politica. Anche Nelson Mandela è un esempio emblematico di statista, con il suo lavoro per la riconciliazione e la sua visione per un Sud Africa post-apartheid. Il loro esempio mostra come uno statista debba avere sia la capacità di influenzare la politica presente sia la saggezza di plasmare il futuro.

Danni di una cattiva politica:

Le conseguenze di una politica mal gestita sono profonde e variegate. La corruzione è uno dei problemi più evidenti, come sottolineato dai rapporti di Transparency International, che mettono in luce il legame tra corruzione politica e erosione della fiducia nelle istituzioni democratiche. La corruzione non solo deruba le risorse pubbliche, ma crea anche disuguaglianze e instabilità, danneggiando l’integrità dei processi democratici e del tessuto sociale.

Raccomandazioni e nepotismo:

Nepotismo e raccomandazioni sono ostacoli alla meritocrazia e possono minare le basi della giustizia e dell’efficienza nelle politiche pubbliche. L’OCSE, con i suoi studi come “Government at a Glance“, evidenzia come queste pratiche portino a una distribuzione iniqua delle risorse e a una diminuzione della qualità dei servizi pubblici, influenzando negativamente la percezione della cittadinanza nei confronti della pubblica amministrazione e alimentando il cinismo politico.

Cosa può fare il cittadino:

I cittadini hanno a disposizione vari strumenti per contrastare la cattiva gestione politica. L’impegno civico è fondamentale; pratiche come il voto informato, il supporto a iniziative di legge e la partecipazione a movimenti sociali sono vitali per il rafforzamento della democrazia, come sostenuto da CIVICUS nel suo rapporto “Civic Engagement and the Restoration of Community Changing the Nature of the Conversation“. Questo impegno è particolarmente rilevante in un’era dove l’informazione è abbondante e l’accesso alle piattaforme di comunicazione e di organizzazione è semplificato dalla tecnologia digitale. L’azione collettiva può esercitare una pressione significativa sui governi per agire eticamente e responsabilmente.

Appalti pubblici :

La gestione degli appalti pubblici è cruciale per garantire l’efficacia e l’integrità dell’amministrazione pubblica. Una cattiva gestione, che include non solo la corruzione ma anche l’incompetenza e la mancanza di trasparenza, porta a sprechi significativi di fondi pubblici e a un degrado della fiducia civica nelle istituzioni. La Corte dei Conti Europea, attraverso i suoi report annuali, offre un’analisi approfondita di come gli Stati membri gestiscono i fondi dell’UE, mettendo in luce le inefficienze e raccomandando miglioramenti. I rapporti offrono esempi specifici di come una cattiva gestione può influire negativamente sui risultati degli investimenti pubblici, suggerendo riforme e soluzioni per ottimizzare la spesa pubblica (European Court of Auditors, Annual Reports).

Conclusione

La riflessione sulla politica ci riporta al concetto di polis, un’ideale che continua a illuminare il percorso verso una gestione etica e trasparente del potere. La distinzione tra il politico professionista e lo statista assume un’importanza cruciale nell’era contemporanea. Mentre il primo può essere incline a favorire le convenienze a breve termine, il secondo si dedica a soddisfare le esigenze della collettività a lungo termine. La partecipazione attiva dei cittadini è fondamentale per mantenere il governo responsabile e per assicurare che gli obiettivi di un’amministrazione siano allineati con il bene comune. La sorveglianza civica e il controllo democratico sono i migliori antidoti contro gli abusi e le inefficienze della politica. Per garantire che tali principi siano mantenuti, i cittadini devono rimanere informati, impegnati e pronti ad agire, facendo riferimento alle analisi dettagliate e alle raccomandazioni di enti come la Corte dei Conti Europea e organizzazioni come Transparency International e l’OCSE. Questo articolo fornisce un quadro generale, ma per una comprensione più ricca e dettagliata, è essenziale esaminare le fonti primarie e secondarie citate, insieme ad altri studi accademici e reportage investigativi.
Articolo di Franco Reale

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