Sei morti: tutti pazieni operati in cardiochirurgia in alcuni ospedali del Veneto. E’ da qui che parte l’indagine della Regione sulle Unità Sanitarie dopo la denuncia dei parenti dell’anestesista vicentino 66enne morto il 2 novembre scorso,
presumibilmente a causa di un’infezione causata dal microbatterio “Chimera”, che potrebbe essersi annidato in un macchinario per la circolazione extracorporea utilizzato durante gli interventi chirurgici.
Riguardo al batterio, la Regione Veneto aveva diramato a maggio delle linee guida nazionali sulla disinfezione degli apparecchi dopo l’allerta relativa al batterio lanciata dalla ditta costruttrice.
La famiglia dell’anestesista vicentino deceduto ha sporto denuncia alla magistratura e da lì è partita l’ispezione della Regione che avrebbe raccolto i fascicoli di altri cinque casi sospetti. Le ispezioni sarebbero ancora in corso e la relazione dei tecnici sarà depositata entro alcuni giorni.