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Maria Simma la veggente in contatto con le anime del purgatorio

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Maria Simma (Sonntag, 5 febbraio 1915 – Sonntag, 16 marzo 2004) è stata una mistica austriaca, conosciuta per le sue presunte doti di veggente in contatto con le anime del Purgatorio

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Formatasi spiritualmente durante i soggiorni in convento, si consacrò alla Madonna, impegnandosi a intercedere per le anime del purgatorio mediante la preghiera, i sacrifici e l’apostolato. Aiutava anche i bambini a prepararsi alla Prima Comunione, dimostrandosi all’altezza del compito.

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All’età di venticinque anni, nel 1940, avrebbe cominciato a entrare in contatto con le anime del purgatorio; all’inizio pochi casi all’anno, ma dal 1954 contatti pressoché continui, sia di giorno che di notte.Fonte: Wikipedia

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La visione del purgatorio

“Il purgatorio si trova in parecchi luoghi”, rispose un giorno Maria. “Le anime non vengono mai «fuori» dal purgatorio, ma «con» il purgatorio”. Maria Simma vide il purgatorio in diverse maniere: una volta in un modo ed un’altra volta in modo diverso. In purgatorio c’è un’immensa folla di anime, è un continuo andirivieni. Ella vide un giorno un gran numero di anime assolutamente a lei sconosciute. Quelle che avevano peccato contro la fede portavano sul cuore una fiamma scura, altre che avevano peccato contro la purezza una fiamma rossa. Poi ella vide le anime in gruppo: preti, religiosi, religiose; vide cattolici, protestanti, pagani. Le anime dei cattolici soffrono più di quelle dei protestanti. I pagani invece hanno un purgatorio ancor più dolce, ma essi ricevono meno soccorsi, e la loro pena dura più a lungo. I cattolici ne ricevono maggiormente e sono liberati più in fretta. Ella vide pure molti religiosi e religiose condannati al purgatorio per la loro tiepidezza di fede e la loro mancanza di carità. Bambini di soli sei anni possono essere costretti a soffrire abbastanza a lungo in purgatorio. A Maria Simma fu rivelata la meravigliosa armonia che esiste fra l’amore e la giustizia divina. Ogni anima è punita secondo la natura delle sue colpe e il grado d’attaccamento al peccato commesso. L’intensità delle sofferenze non è la stessa per ogni anima. Alcune devono soffrire come si soffre sulla terra quando si vive una vita dura e devono aspettare per contemplare Dio. Un giorno di purgatorio rigoroso è più terribile di dieci anni di purgatorio leggero. La durata delle pene è molto varia. Il prete di Colonia restò in purgatorio dal 555 fino alla Ascensione del 1954; e, se non fosse stato liberato dalle sofferenze accettate da Maria Simma, avrebbe dovuto soffrire ancora a lungo ed in modo terribile. Ci sono pure anime che devoo soffrire terribilmente fino alla fine del giudizio universale. Altre hanno solo mezz’ora di sofferenza da sopportare, o meno ancora: non fanno che “attraversare il purgatorio in volo”, per così dire. Il demonio può torturare le anime del purgatorio, soprattutto quelle che sono state la causa della dannazione di altre. Le anime del purgatorio soffrono con una pazienza ammirevole e lodano la Misericordia Divina, grazie alla quale sono scampati dall’inferno. Esse sanno che hanno meritato di soffrire e deplorano le loro colpe. Supplicano Maria, Madre della Misericordia. Maria Simma vide pure molte anime che aspettavano il soccorso della Madre di Dio. Chiunque pensa durante la vita che il purgatorio sia poca cosa, e ne approfitta per peccare, deve espiarlo duramente.

Come aiutare le anime del purgatorio

1) Soprattutto con il sacrificio della Messa, che nulla potrebbe supplire. 2) Con delle sofferenze espiatorie: ogni sofferenza fisica o morale offerta per le anime. 3) Il Rosario è, dopo il santo sacrificio della Messa, il mezzo più efficace per aiutare le anime del purgatorio. Ogni giorno numerose anime sono liberate per mezzo del Rosario, altrimenti avrebbero dovuto soffrire lunghi anni ancora. 4) Anche la Via Crucis può portar loro grande sollievo. 5) Le indulgenze sono di un valore immenso, dicono le anime. Esse sono un’appropriazione della soddisfazione offerta da Gesù Cristo a Dio, suo Padre. Chiunque, durante la vita terrena, guadagni molte indulgenze per i defunti, riceverà pure, più degli altri nell’ultima ora, la grazia di guadagnare interamente l’indulgenza plenaria accordata ad ogni cristiano «in articulo mortis». E’ una crudeltà non mettere a profitto questi tesori della Chiesa per le anime dei defunti. Vediamo! Se ci si trovasse davanti a una montagua piena di monete d’oro e si avesse la possibilità di prenderne a piacimento per soccorrere dei poveretti incapaci di prenderne, non sarebbe crudele rifiutar loro questo servizio? In parecchie località l’uso delle preghiere indulgenziate diminuisce di anno in anno, e così anche nelle nostre regioni. Bisognerebbe esortare maggiormente i fedeli a questa pratica di devozione. 6) Le elemosine e le buone opere, soprattutto i doni in favore delle missioni, aiutano le anime del purgatorio. 7) L’ardere delle candele aiuta le anime: prima perché quest’attenzione d’amore dà loro un aiuto morale; poi perché le candele sono benedette e rischiarano le tenebre in cui si trovano le anime. Un bambino di undici anni di Kaiser chiese a Maria Simma di pregare per lui. Era in purgatorio per avere, il giorno dei morti, spento al cimitero le candele che bruciavano sulle tombe e per avere rubato la cera per divertimento. Le candele benedette hanno molto valore per le anime. Il giorno della Candelora Maria Simma dovette accendere due candele per un anima, mentre sopportava per essa delle sofferenze espiatorie. 8) Il gettare dell’acqua benedetta mitiga le pene per i defunti. Un giorno, passando, Maria Simma gettò dell’acqua benedetta per le anime. Una voce le disse: “Ancora”. Tutti i mezzi non aiutano le anime nella stessa maniera. Se durante la sua vita qualcuno ha avuto poca stima per la Messa, non ne approfitta molto quando è in purgatorio. Se qualcuno ha mancato di cuore durante la sua vita, riceve poco aiuto. Coloro che peccarono diffamando gli altri devono espiare duramente il loro peccato. Ma chiunque abbia avuto buon cuore in vita riceve molto aiuto. Un’anima, che aveva tralasciato di assistere alla Messa, poté domandare otto Messe per suo sollievo, poiché durante la sua vita mortale aveva fatto celebrare otto messe per un anima del purgatorio.

Fonte: preghiereagesuemaria.it

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